Campo Base a Firenze, l’Arte chiama e le scuole giocano! 

Il team dello studente Tommaso Apponi vince la maratona Art of Game con il progetto “ArtLife 400”, inoltre due studenti del Respighi, Apponi Tommaso e Scarico Noemi, sono stati insigniti della menzione di merito individuale, su tre assegnate. Appuntamento a fine gennaio alla scuola “42 Firenze” per realizzare il videogioco!

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“Chiamare, connettere, ingaggiare, abilitare” sono le quattro parole chiave che aprono i lavori della maratona Art of Game, una sperimentazione ministeriale (PNSD) che ha coinvolto delegazioni di studenti della scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado del territorio nazionale. Il Liceo Respighi è tra le otto scuole superiori selezionate per realizzare una mappatura collettiva e partecipata della culla del Rinascimento, l’obiettivo è creare e sviluppare un’idea di videogioco educativo.

La maratona si svolge a Firenze dal 13 al 16 dicembre, e da subito si mescolano le carte in tavola e si connettono le scuole: tre circuiti, uno per grado scolastico, quello delle superiori è formato da 6 team composti da 8 studenti, uno per ciascuna scuola. La prima giornata di lavoro introduce il laboratorio esperienziale, cattura l’attenzione dei concorrenti e mette a fuoco la sfida.

Nel secondo giorno inizia l’ingaggio con la fase di osservazione, si comincia con un esercizio di georeferenziazione durante la visita del centro storico di Firenze, da Santa Maria Novella a Palazzo Pitti, facendo tappa in diversi punti d’interesse. L’esplorazione del contesto culturale è guidata attraverso diversi filtri di osservazione, che permettono ai ragazzi di costruire una mappatura partecipata e attiva. 

Al pomeriggio parte il vero e proprio MAB-ART: i ragazzi mappano gli Uffizi, prima la visita guidata e poi la visita autonoma, supportata dall’ausilio dei filtri allenati al mattino. Qui gli studenti vivono un’esperienza insolita, sono chiamati a scegliere un’opera d’arte e a immedesimarsi in essa. La giornata non finisce qua, parte l’Hackathon, si entra in azione dalle 18.30 alle 24.00 e i ragazzi iniziano a confrontarsi sul “concept” del videogioco a partire dalla condivisione delle osservazioni individuali.

Il terzo giorno è la fucina della creatività, si scende in campo dalle 9.00 alle 24.00: si parte dal pensiero divergente, tanti personaggi, diverse ambientazioni, molteplici trame, per poi convergere su quella in cui si identifica il team, si lavora alla progettazione vera e propria e si arriva al prototipo del videogioco. 
Alle 19.30 si conosce un nuovo ingrediente della sfida, si aggiunge il criterio della giocabilità a quelli presentati a inizio gara (coerenza, originalità, competenze e presentazione) per valutare il prototipo, i gruppi proseguono con la maratona ufficialmente fino alle 24.00, in realtà una vera e propria non-stop fino a notte fonda.
Finalmente è sabato 16 dicembre, alle 8.00 i ragazzi mettono a punto il pitch e si preparano per il gran finale: un palco, un grande pubblico, una giuria di alto profilo e 5 minuti scanditi da un timer per essere team e promuovere il proprio lavoro. Apre il gala il coach dell’evento, il dott. Lorenzo Micheli, ispiratore e guida, l’adrenalina è alle stelle e la scintilla si accende non appena parte il video riassuntivo della quattro giorni, occhi lucidi, sorrisi e un applauso fragoroso che svela l’emozione e la consapevolezza del cammino fatto insieme.
I ragazzi si alternano sul palco, si scoprono speaker, performer, esperti e soprattutto team.
Vince un team per categoria, sono assegnate tre menzioni d’onore, ma è una nota a margine, fa parte delle regole del gioco, si porta a casa molto di più: la promessa è stata mantenuta, tutti portiamo a casa le quattro parole chiave.

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